mercoledì 12 aprile 2023

 

Control Toys - GENESI BITURBO (Orangle/Universal)

 

https://www.youtube.com/watch?v=9j5XFikJxZg

 

Genesi Biturbo

"...L’assimilazione confusionaria delle prime nozioni tramite bombardamento mediatico che collidono con le filastrocche spensierate della nonna..."

 

 

Note di regia video

sceneggiatura: control toys

regia e montaggio: federico burchielli (ipsilon media)

Caratteristiche video: Video girato in 4K con camera sony alpha 7 usando la tecnica del cromakey in studio.

L’idea era quella di rappresentare il bombardamento mediatico attraverso la realizzazione di vari set televisivi ambientati nei primi anni 90.

 

Control Toys

" I giocattoli di controllo sono gli strumenti con cui il sistema manovra le masse, che come bambini inconsapevoli ne sono prigionieri. Il nostro obbiettivo è raccontare, in modo irriverente, provocatorio ma soprattutto ironico, il lato grottesco e malato di questa società. "

Soap Opera

"È un concept album in cui si narra la storia di vita di Tasha Tashì. Dai primi anni della sua infanzia fino alla sua morte prematura e violenta. Ogni brano descrive le fasi più incisive del suo percorso, un viaggio chiassoso, frenetico, alternandosi a momenti di lucidità e consapevolezza”.

 

 

 

MAGASIN DU CAFE’

presentano

Son of the sea, primo video tratto dal nuovo album SHARDANA

Guarda il video

https://youtu.be/aA42EGBIZH4

 

 

 

TESTO:

Hear the Ocean rising like a sword,

Your shield surrenders to my shout.

You can be a God,

the greatest Son of the Sun,

but I was grown up Shardan

in the art of the war.

The sky and the sea

in my Shardan destiny.

The storm in my eyes is a blade ablazed.

The war is only our sacred play.

 

 

INTRO AL BRANO

Una poetica da battaglia introduce il viaggio dei guerrieri Shardana verso

l’Egitto. Il parallelo è tra la tempesta e la loro spada: entrambe guidano le

navi verso una nuova terra, furiose e penetranti.

Il faraone, Ramses II, può anche essere il figlio del Sole, al pari di una

divinità, ma il guerriero ha dalla sua parte la Tradizione, l’educazione alla

battaglia e lo spirito indomito.

É il brano di apertura dell’album, il manifesto di tutto un immaginario

ancora inesplorato in musica e cinema: quello delle guerre preistoriche,

delle civiltà megalitiche, tutte collegate tra loro in modo sorprendente per

tradizioni ed estetica. Il primo passo di un viaggio di conquista e di

conoscenza di sé e delle proprie origini.

 

 

Gli Shardana (o Sherden) erano uno dei Popoli del

Mare, famosi per essere stati la guardia personale

di Ramses II, uno dei faraoni più influenti di tutti

i tempi. La loro grandiosità in battaglia si intuisce

dai pochi scritti trovati dagli archeologi, ma gli

storici più attenti hanno trovato le loro tracce in

tutto il Mediterraneo, il Baltico e perfino l’Africa

del Sud. Tracce di manufatti, bronzetti nuragici,

armi, monumenti di pietra imponenti, bassorilievi

e miniere.

Sembra ormai assodato che la Sardegna abbia

preso il suo nome da questo popolo, di cui non si

conosce ancora l’origine. Da qui deriverebbe il

mistero del popolo sardo e della sua nascita, ma

soprattutto il mistero della sua unicità. Sembra che

gli Shardana abbiano avuto contatti intensi con

popoli del nord e mediorientali, talmente profondi

e ricorrenti da rendere difficile capire da dove

tutto sia partito.

Per noi, Shardana è un concetto che ha ribaltato

tutto quello che conoscevamo della nostra storia e

del nostro presente. È un tornare alle origini, è

scoprire che già migliaia di anni fa, prima della

scrittura, le genti si mischiavano, lottavano per i

territori, commerciavano ed esploravano.

 

 

Shardana: l’album

Nel nuovo album i Magasin du Café inseriscono come elemento di

novità alcuni testi per spiegare meglio il concetto culturale che sta

dietro alle loro creazioni musicali, contrariamente agli album

precedenti in cui la voce era usata come uno strumento musicale.

La storia raccontata è quella di un guerriero Shardana che parte

dalla Sardegna, partecipa alle campagne di pirateria ai danni

dell’Egitto, si offre come guardia personale di Ramses II, partecipa

alla battaglia di Qadesh. Vivendo a corte scopre l’enorme sapienza

sacra ed esoterica dell’Antico Egitto, entrando in rapporti di

rispetto con sacerdoti e aristocratici. Queste nuove conoscenze lo

spingono a ricercare le sue origini, le origini dell’essere umano e

degli Dei. In un viaggio di unificazione, per tornare a dove tutto è

iniziato, parte per raggiungere l’estremo Nord, verso quella che i

Greci chiameranno migliaia di anni dopo Hyperborea.

L’album ha sonorità che richiamano il prog rock, il post rock e la

world music. L’elettronica regala ritmo e un sound a tratti ipnotico,

così come le voci con sonorità ancestrali degli antichi sardi e le

armonie dell’Oriente.

Ancora una volta l’emozione è al centro delle composizioni,

stavolta unita ad un concetto originale e poco esplorato: l’origine

preistorica del nostro mondo, fatta di lotte, amori, scoperte. Temi

modernissimi e universali.